Je t'aime, Paris. Je pleure, Paris.
Esprimiamo il nostro commosso cordoglio al popolo francese. Parigi si risveglia, ancora una volta, sanguinante e sfregiata. Una città simbolo di cultura, che profuma di Europa e libertà, profanata e colpita duramente al cuore.
Le gialle foglie cadute sui boulevard sono impregnate di sangue e di dolore, come i corpi innocenti che gridano vendetta.
Mentre tutto ciò sconvolge le nostre anime, le istituzioni europee assistono attonite, incapaci di ritrovare le energie perdute. Chissà se nei piani alti dell’Unione, dove si amministrano mercanzie e si fanno affari con tutti, anche con gli Stati che armano i terroristi, qualcuno avverte dentro di sé la responsabilità di quanto è accaduto.
La pace, la democrazia e la libertà sono conquiste laboriose che implicano necessariamente uno sforzo comune, a partire da sane politiche di integrazione e condivisione di valori sociali e culturali.
La nostra speranza è che non si cada nella trappola dell'odio e della discriminazione, finendo col generalizzare astrattamente un popolo, un'etnia o peggio una religione.
Parigi non sarà mai più la stessa, la paura ha portato via le speranze e le promesse mai mantenute, con le menzogne e le ipocrite rassicurazioni di politicanti improvvisati.
Aspettando che la rabbia si consumi lentamente, siamo tutti chiamati a riflettere, senza far troppo rumore, soprattutto per rispetto dei tanti, troppi fratelli, che in una normale serata di venerdì di Novembre, hanno incontrato crudelmente la morte, sotto il fuoco di efferati criminali avvezzi a profanare il nome di Dio.