SCRIVIAMO LA STORIA- Più di 1500 studenti a Bergamo dichiarano il loro No alla mafia...con il Parlamento della Legalità Internazionale
PATRIZIA GIAVERI ,oggi "bravissima " Dirigente Scolastico in una scuola del
Bergamasco ha riinvitato il prof. Nicolò Mannino a ritornare a Bergamo per dar
vita a un'ambasciata del Parlamento della Legalità Internazionale , incontrando
migliaia di studenti in prossimità della MARCIA DELLA LEGALITA' in programma
per il prossimo 19 maggio nel ricordo delle stragi di Capaci e via D'Amelio.
Nicolò Mannino ha accolto l'invito...anche perchè la stampa nazionale si è già
interessata di lui quando anni fa ha animato la marcia dei colori nel ricordo
di Rita Atria. Ecco la stampa come raccontò quell'evento-
Quando coraggio ci vuole per dire no alla mafia? Tanto, ce ne vuole tanto,
unito all´amore per chi quel no l´ha pagato con la vita. Ed è stato il
professor Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità
Internazionale, arrivato a Bergamo , a trascinare per le strade della città di
Bergamo centinaia e centinaia di studenti e studentesse del Liceo Artistico
"Giacomo e Pio Manzù" che hanno voluto gridare insieme a lui il loro inno alla
legalità. Mannino ha ricordato ai ragazzi, che si sono stretti intorno a lui al
Polaresco al termine della manifestazione, che "La subcultura mafiosa ha le ore
contate e per questo che è nato il Parlamento della Legalità, un movimento
culturale che invita i giovani ad essere protagonisti della propria storia".
Una marcia anche in nome di Rita Atria, collaboratrice di giustizia morta
suicida diciannove anni fa a soli 17 anni, che dopo la morte di Paolo
Borsellino ha capito che senza una protezione non ce l´avrebbe fatta e si è
buttata dal balcone. "Una volta Rita ha detto che prima di combattere la mafia
bisogna aver sconfitto la mafia che c´è in ognuno di noi con il nostro modo
sbagliato di comportarsi" ha continuato Mannino "E noi abbiamo sposato in toto
il suo slogan". E Mannino pare non essere solo un uomo coraggioso che ha
deciso di metterci la faccia per dire no alla corruzione ma si è dimostrato
anche un gran trascinatore di folle tanto che i ragazzi una volta arrivati alla
fine del corteo, nello spazio del Polaresco, sono diventati quasi mille e
cinquecento.
Una fiumana di persone che tra canti, numeri di giocoleria e
applausi hanno voluto urlare "svegliati Bergamo". Persone che finalmente hanno
deciso di uscire allo scoperto per gridare il loro no a ogni sorta di
compromesso mafioso, di raccomandazione, il loro no a ogni sorta di sopruso.
Ragazzi che hanno trovato il coraggio di sputare in faccia a ogni forma di
mafiosità comportamentale.
Giovani che non ce l´avrebbero fatta se non avessero
avuto davanti un grande uomo come Mannino che con le lacrime agli occhi ricorda
gli amici Borsellino e Falcone verso cui sente un grande debito che sta pagando
generosamente. "Solo se togliamo il consenso alla subcultura mafiosa e abbiamo
il coraggio di guardare ai tanti che ripudiano ogni forma di mafia e di
mafiosità abbiamo realizzato il sogno più grande di tutte le vittime" ha
concluso Mannino.
Francesca Masserioli
(giornalista "L'Eco di Bergamo")