Eva Seminara: Anche io faccio parte del Parlamento della Legalità Internazionale
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Ogni volta che leggo o vedo qualcosa che riguarda Falcone o Borsellino, mi viene una gran voglia di diventare magistrato e poi giudice e di continuare il loro lavoro…
Oppure mi sarebbe piaciuto incontrarli, se non fossero morti, per far loro mille domande.
Avrei voluto tanto conoscerli. Erano due uomini che, nonostante sapessero che un giorno sarebbero stati assassinati, continuarono a combattere la mafia,pur di liberare la loro città in primis e il mondo da questa.
Quando Falcone fu eletto capo dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, il giorno dopo (23 maggio 1992), venne assassinato perché considerato un grande pericolo per la mafia.
Da tempo era già diventato un bersaglio e la sua nuova carica gli procurò la morte assicurata.
Era considerato un pericolo anche perché, insieme a Borsellino, avevano scoperto grandi affari illeciti che legavano la mafia alla politica, e per questo furono uccisi.
Ma se oggi abbiamo tutte queste notizie su questo fenomeno dobbiamo ringraziarli.
Considerati ,da chi ha creduto in loro e chi continua a credergli ,chi li ricorda e chi non dimentica ,gli eroi che sono stati.
La mafia mafia si può debellare; lo dimostrano gli atti di tutti coloro che hanno perso la vita per combatterla, ma anche tutte le persone che hanno il coraggio di rifiutare di pagare e di denunciare.
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” disse Paolo Borsellino.
Purtroppo a muovere i fili è il “dio denaro”: tutto nasce per la brama di ricchezza e potere, dal desiderio di fare soldi facili e condurre una vita fatta di lussi.
Ma la mafia si può annientare, serve la collaborazione e la volontà di tutti, in primis della classe politica, perché purtroppo, nella maggior parte dei casi, è coinvolta anch’essa.
Ecco cosa servirebbe in questo paese: coraggio,speranza e unione. I politici dovrebbero tutelare il popolo e la legge; è il popolo a dare alle istituzioni il potere di governarlo e dovrebbero farlo in maniera corretta, tutelando il singolo e la comunità, senza approfittarne per fare i propri comodi.