Caro prof., ti scrivo. Io e la Giornata Regionale della Legalità

Sono centinaia le lettere che in questi giorni arrivano da tutta Italia e che mostrano affetto e gratitudine nei confronti del Parlamento della Legalità Internazionale e soprattutto nella persona particolare del suo presidente, il prof. Nicolò Mannino.

Abbiamo deciso di pubblicare questa lettere arrivata l'altro giorno, proprio perché testimonia come l'impegno profuso nelle azione concrete abbia potuto dare la forza ad un ragazzo di "farcela" e realizzare il suo sogno, all'inizio irrealizzabile.

E' una lettera che ci ha commossi tutti profondamente, e che ci aiuta a capire come alle volte un abbraccio e tanta solidarietà è più forte di mille parole.

"Carissimo prof. Nicolò Mannino dopo tanti anni sento ancora tuonanti le sue parole, il suo affetto e quello spirito di legalità che tanto profuma di libertà.

Ricordo le sue parole di conforto quando di mio pugno decisi che in qualche modo dovevo scriverle e coprire quelle lacrime, che tanto pesavano, con delle parole perché anche se non hanno un peso servono comunque a cicatrizzare le ferite.

Oggi ho trasformato quelle parole in spade e da vero guerriero ho lottato per inseguire i miei sogni e alla fine ho vinto io. Ho vinto io contro quella paura di non poter fare nulla per cambiare i pregiudizi, di dover sempre dimostrare qualcosa in più!

Ricorda? Le dissi che volevo servire lo Stato e dimostrare che anche se vieni da una famiglia "difficile", anche se hai dei fratelli con precedenti penali non bisogna mai smettere di credere in quei valori di onestà, rispetto delle leggi e onore verso la Patria.

La paura di essere giudicato mi stringeva il cuore, ma a darmi forza c'erano le sue parole e  il suo coraggio nel pronunciarle. Quella spada con incise le sue parole io l'ho usata bene e oggi sono un maresciallo comandante di uomini e donne dell'esercito italiano, verso cui lo Stato ha riposto la sua assoluta fiducia.

Con impegno e dedizione ogni giorno cerco di trasmettere i miei e i suoi ideali, sacrificando tutto me stesso onorando il giuramento che ho prestato. Mi emoziono solo a descriverle il brivido che provo ogni volta che la bandiera sventola libera in cielo con il sottofondo dell'inno di Mameli. Credo che quella bandiera accomuni tutti noi che ogni giorno ci impegniamo per rendere questo paese un posto migliore, dove poter respirare aria di libertà.

Caro prof. Io sono in debito con lei, perché se oggi posso sorridere senza dovermi preoccupare del fardello dei pregiudizi è grazie a quello che fa per molti giovani siciliani e non solo. Lei rappresenta la parte più sana di questo paese. Con il suo costante impegno potrà dare vita a tanti Francesco e regalare una speranza ad ogni ragazzo, perché le parole hanno un potere straordinario se pronunciate da persone straordinarie come lei!

GRAZIE PROF.

F."