Potete distruggere la statua di Falcone, ma a noi rimane la Memoria!
Il Parlamento della Legalità Internazionale denuncia il grave crimine commesso contro la memoria del giudice Giovanni Falcone a pochi giorni dall’anniversario della strage di via d’Amelio avvenuta il 19 luglio 1992.
E’ stata vigliaccamente distrutta la statua di Giovanni Falcone che si trova davanti alla scuola Falcone-Borsellino di via Pensabene, nel quartiere Zen di Palermo. Alla statua è stata staccata la testa e un pezzo del busto usati poi come ariete per sfondare una vetrata di ingresso della scuola.
Nel 2010 era accaduto un fatto analogo: la mattina del 17 luglio una pattuglia di carabinieri avevano scoperto che le statue in gesso dei due giudici, posizionate 24 ore prima nel centro della città, in via Libertà, nei pressi del teatro Politeama, erano state danneggiate. E a poche ore dal ritrovamento, in varie parti della città erano stati strappati manifesti e locandine che pubblicizzavano la tradizionale fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino.
In questo momento siamo idealmente al fianco della famiglia e di tutte le famiglie e i siciliani e gli italiani colpiti dalla violenza di queste belve che agiscono di nascosto, al buio, e sosteniamo il Presidente del Consiglio nel suo pensiero. Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria.
Il nostro sostegno e la nostra solidarietà va interamente alla figura del giudice Falcone che con la sua vita ha dimostrato ai vigliacchi che hanno aggredito la sua statua, che non fanno più paura e che posso essere sconfitti!
Agli autori del gesto infame: pentitevi e abbiate il coraggio di essere veri uomini! Uomini come uomo era e sarà per sempre Giovanni Falcone (nonostante i vostri pietosi tentativi di cancellarne la memoria).
Quest’anno ricorrono i 25 anni dalle stragi in cui persero la vita i due magistrati simbolo della lotta a Cosa nostra: il 23 maggio ricorreva l’anniversario della strage di Capaci, in cui perse la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Noi non abbiamo paura! Potete abbattere tutte le statue che volete, siete solo ridicoli.
Noi abbiamo la Memoria!
Pietro Dragone