“Un boccone di Tenerezza”, una festa con i piccoli. Tutto pronto a Monreale
Monreale (PA) – “Un boccone di Tenerezza”, una festa con i piccoli. Tutto pronto a Monreale. «Ha tutte le caratteristiche di una festa “in famiglia” dove la colonna sonora è l’abbraccio e la canzone che tutti conoscono è l’affetto che scaturisce dal cuore di chi crede e mette in atto con fatti concreti ciò che crede. Gioco di parole? no, solo un modo per presentare una iniziativa che va oltre le feste di Natale e di Epifania. Una festa tutta per i bambini – e non solo – residenti a Monreale presso “La Casa del Sorriso” che ha già uno slogan che convince: “Un boccone di Tenerezza”. L’iniziativa porta la firma del Parlamento della Legalità Internazionale che sta già curando nei particolari ogni dettaglio della cena. A fianco degli organizzatori Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale e guida spirituale del movimento.
“Abbiamo pensato – dice Salvatore Sardisco – che dopo tanti incontri culturali e iniziative varie su tutto il territorio nazionale fermarsi una sera con i bambini e gli adolescenti della “Casa del Sorriso” è sicuramente un’opportunità di confronto e di crescita, oltre che dare corpo e consistenza a termini come fraternità, solidarietà, amore alla vita. Nel volto dei piccoli vi è tutta la bellezza della vita e della speranza”. La data fissata è mercoledì ventitré gennaio dalle ore diciotto e trenta in poi, presso l’Istituto delle Suore del Beato Giacomo Cusmano di Monreale. “Sono sempre più convinto – sottolinea Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale – che le parole affascinano ma i fatti convincono. Questo è un fatto che mira a dare voce a tutto ciò che si professa. Fatti concreti, che vorremmo vivere con chi attende gesti, sguardi di affetto e di vicinanza pura condividendo anche momenti di pura fraternità”. Una cena ricca di gente meravigliosamente vera, dove si condividerà un pasto ma principalmente i battiti del cuore che vanno oltre la retorica quando dopo le parole arrivano gesti che vanno anche oltre le “feste di rito”».
Articolo su Gmed.it