Consegnato a Palermo il Premio Memorial “Luca Attanasio” alla presenza del papà Salvatore

Si è tenuta oggi a Palermo la conferenza “Il linguaggio della speranza e della legalità – Dai banchi di scuola al tessuto sociale” presso la Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, incontro dedicato a Luca Attanasio, Ambasciatore italiano ucciso nella Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio del 2021.

L’evento, moderato dal giornalista ed editore Carlo Guidotti, è stato organizzato dal Parlamento della Legalità Internazionale, nelle persone del presidente prof. Nicolò Mannino, e del vicepresidente dott. Salvatore Sardisco; numerosi i relatori d’eccezione fra cui Salvatore Attanasio, papà di Luca, che ha tracciato un delicato e puntuale profilo personale e professionale del figlio; il prof. Mario Zito, Assessore alle Culture del Comune di Palermo, la dott.ssa Rosanna Gallo, dirigente del Centro Giustizia Minorile, il Colonnello Antonino Longo, 83° Comandante del Reggimento “Lancieri d’Aosta” (6°), il dott. Maurizio Pili, Dirigente di Polizia Penitenziaria e Direttore Sicurezza del C.G.M., Centro Giustizia Minorile Sicilia, il Maggiore Riccardo D’Aquila e il dott. Francesco Cerami, Comandante dell’Istituto Minorile di Palermo e Dirigente della Polizia Penitenziaria.

Numerosa la partecipazione di giovani studenti di diverse realtà scolastiche, da Cerda a Palermo, in particolare dell’Istituto Filippo Parlatore, del Liceo artistico Ragusa, e del Liceo Scientifico Cannizzaro.

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In seno al convegno è stato conferito il Primo Premio Memorial Luca Attanasio a diverse personalità presenti in sala e a studenti che con le loro lettere, i disegni e i messaggi, hanno dato spazio al loro pensiero e alle loro idee, confrontandosi, così direttamente, con il papà di Luca Attanasio e con le istituzioni, oggi sempre più vicine al mondo degli adolescenti per favorire un dialogo aperto, condivisione e conoscenza.

In occasione dell’evento sono pervenute presso la sede del Parlamento della Legalità Internazionale, due lettere di stima, gratitudine e comunione d’intenti da parte del Segretario di Stato della Città del Vaticano, Mons. L. Roberto Cona, e dalla seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Dopo i saluti introduttivi di Salvatore Sardisco, l’intervento di Mario Zito che, in questi giorni di paura e incertezze, invoca una “chiamata alle arti”, una necessità di valorizzazione dei talenti da rivolgere per costruire, cultura, conoscenza, bellezza, uniche armi, le “arti” appunto, per conquistare il bene della vita.

Ecco che le lapidi presenti nelle mura di Palazzo delle Aquile, non sono soltanto monumenti ma contengono parole preziose per costruire la nostra storia fortificando la memoria, strumento attivo per gestire ogni emergenza del nostro tempo.

A seguire, l’uditorio ha ascoltato la voce di Salvatore Attanasio che ha delineato, con compostezza, amore e precisione, la figura del figlio Luca, grande uomo di cultura e alto rappresentante delle nostre istituzioni internazionali, distintosi per il suo impegno devozione, passione e, al tempo stesso, tanta umiltà e spirito di servizio. Un uomo, un ragazzo, che sapeva sognare e che non ha rinunciato ai propri sogni, portandoli avanti con coraggio fino alla fine, sposando la giusta causa in cui credeva e per la quale aveva giurato fedeltà.

E il tema dei ragazzi, dei loro sogni, talvolta disattesi o distrutti, è affrontato anche nell’intervento di Rosanna Gallo che ha descritto i diversi contesti sociali e le caratteristiche della struttura da lei diretta, che vede purtroppo tanti giovani che, spesso inconsapevolmente, iniziano a percorrere una strada sbagliata, trovandosi innanzi a loro una dura realtà quale quella penitenziaria.

Le tematiche della giustizia, della patria e della difesa sono state argomento degli interventi del Col. Antonino Longo e del Magg. Riccardo D’Aquila che, spronando i ragazzi a cercare sul proprio cellulare gli articoli 11 e 52 della Costituzione, hanno spiegato la delicata simbiosi tra guerra e pace, una sottile alternanza tra ripudio di ogni forma di guerra e difesa della propria patria; tematica particolarmente attuale in giorni in cui vorremmo che le uniche armi vittoriose fossero quelle della diplomazia e del dialogo.

E questo argomento è stato approfondito anche dal dott. Maurizio Pili e dal dott. Francesco Cerami, dirigenti della Polizia Penitenziaria, che hanno ricordato come spesso sia molto complesso per un giovane fare la scelta più corretta, soprattutto quando non si abbiamo ben chiari valori come quelli del “rispetto” e dell’ “esempio”, ascrivibili nell’ideale di “giuramento”, che possa essere verso una bandiera, verso un codice, verso una professione o verso una fede; esso diviene quindi uno strumento che traccia la strada da seguire.

L’intervento conclusivo è stato quello del prof. Nicolò Mannino che, delineando i principi fondanti del Parlamento della Legalità Internazionale, ricorda Luca Attanasio come un esempio da seguire, un testimone da raccogliere per seguire gli ideali in cui crediamo e raggiungere i propri sogni e i propri obiettivi di vita.

La fase conclusiva è stata dedicata interamente ai giovani che, alternandosi tra i banchi della sede del Comune di Palermo, hanno letto i loro messaggi indirizzati alla dott.ssa Gallo e a Salvatore Attanasio.

Con la consegna del Primo Premio Memoria “Luca Attanasio”, delle medaglie con il tricolore e degli attestati di merito, si conclude una conferenza dove i protagonisti sono stati proprio i ragazzi, nel ricordo di un grande ragazzo, un grande uomo, Luca Attanasio che, in occasione della consegna del Premio Internazionale Nassirya per la Pace, ricevuto nell’ottobre 2020, disse: “fare l’Ambasciatore è come una missione e quando sei un rappresentante dello Stato hai il dovere morale innanzitutto di dare l’esempio”.

Carlo Guidotti