A Villabate per cantare la Vita nel nome di Rocco, Giovanni, Paolo e don Pino. La mafia può cedere il passo alla Civiltà dell'Amore
"E se qualcuno fa qualcosa..."- Questo slogan del Beato Don Pino Puglisi ha trovato casa nella Comunità Cittadina di Villabate, Comune alle porte di Palermo e a pochi chilometri da Bagheria già in passato due volte sciolto per infiltrazioni mafiose.
A Villabate si ricorda, si medita, si riflette e si agisce perché il messaggio di Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e don Pino Puglisi trovino animi puliti pronti a ridare solarità e speranza a molti
studenti che il 23 maggio hanno prima affollato la Chiesa del Sacro Cuore dove i sacerdoti in servizio vocazionale in questo paese hanno celebrato la Santa Messa in suffragio di tutte le vittime della mafia.
In prima fila il sindaco Francesco Cerrito, il prof. Nicolò Mannino, il comandante dei Vigili Urbani e il Comandante dei Carabinieri e poi tanti giovani, studenti, associazioni, fedeli che ai piedi dell'altare invocano "Verità e Giustizia", certi che la mafia può e deve essere debellata in nome della Civiltà dell'Amore.
Il celebrante, don Giuseppe, non teme di additare la mafia come nemica del Vangelo e chi agisce nella vendetta e nella violenza si pone automaticamente fuori la Chiesa.
A conclusione della Celebrazione Eucaristica, si snoda un corteo sino alla piazza principale del paese. Qui a prendere la parola, programma concordato con il sindaco e i sacerdoti, solo il prof. Nicolò Mannino, cittadino Onorario della Città di Villabate e Presidente del Parlamento della Legalità.
Il nostro Presidente ha richiamato il monito di Giovanni Paolo II contro la mafia lanciato nella Valle dei Templi ma ancor più ha messo in risalto le belle presenze che vi sono a Villabate: dai giovani alle famiglie semplici, da un sindaco che crede nella cultura della Legalità sino ai sacerdoti fortemente e coerentemente impegnati nell'Evangelizzazione.
A Conclusione dell'applaudito intervento del Presidente del Parlamento della Legalità, affiancato sul palco dalle forze dell'ordine, dal sindaco e dai sacerdoti di Villabate, si benedicono i quattro alberelli d'ulivo piantati in un’aiuola nel ricordo di Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Don Pino Puglisi.
Arriva la sera e il venticello saluta il giorno mentre tutti si ritorna a casa con la gioia nel cuore per sapersi meno soli in questa avventura culturale.