A Salvo Sardisco tanto affetto dagli studenti

Palermo 18 Gennaio 2017 - A Salvo Sardisco tanto affetto dagli studenti. «Quando parlano i bambini commuovono sempre, specie se indirizzano il loro affetto e la loro gratitudine a un grande “Uomo” che da anni dà anima e corpo al cammino culturale del Parlamento della Legalità Internazionale. Stiamo parlando di Salvatore Sardisco, vice presidente del Parlamento della Legalità Internazionale che si è visto recapitare al suo “cuore” una grande attestazione di affetto e di gratitudine da un portavoce degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Luigi Pirandello” di Cerda (Comune vicino Cefalù) che a pieno titolo ha parlato anche a nome di tutti i bambini, gli adolescenti e i giovani che da anni ormai sono la vera colonna sonora, la bellezza espressiva, il cuore che batte di questo movimento culturale molto apprezzato da parte delle istituzioni e del mondo ecclesiale.  Lettere indirizzate a un Uomo, come Salvatore Sardisco, che sa essere amico e punto di riferimento per chi vuole esprimere tutta la sua creatività e originalità contribuendo a realizzare quei colori di speranza che rendono bello questo mondo spesso rattristato dall’indifferenza e dall’odio.

E poi è bello se tutta questa valanga di affetto viene espressa alla Sala Consiliare del Comune di Palermo dinnanzi a personalità di Governo come il Generale Domenico Rossi, Sottosegretario di Stato del Ministero della Difesa e la Senatrice Simona Vicari, Sottosegretario di Stato del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Un grande applauso è sgorgato spontaneo quando si è percepito la spontaneità e la semplicità del messaggio indirizzato al “ Signor Salvatore” - come ha iniziato la lettera, il rappresentante del mondo scuola - “grazie per quello che fa per noi e per esserci vicino in questo cammino culturale... Lei ha due meravigliosi figli, Denise che studia Cinematografia a Roma e Francesco nostro ambasciatore dell’innocenza”. Gli occhi del destinatario - Salvatore Sardisco - si gonfiano di lacrime “di gioia” e sicuramente il suo cuore avrà accelerato i battiti poiché l’emozione ha fatto la sua parte. La professoressa Maria Matassa, ha poi omaggiato una targa ricordo, un modo bello per coronare un inno di gratitudine verso un papà, un uomo coerentemente vero, un vice presidente che quotidianamente coordina tutte le iniziative che il Parlamento della Legalità Internazionale organizza su territorio nazionale. “Non sono di parte e non amo la retorica vuota e insignificante - dice Nicolò Mannino - ma permettetemi di dire grazie anche io a Salvatore Sardisco per la sua semplicità, tanta professionalità.

Dobbiamo molto a Salvo perché sa dare il meglio di sé, credendo e agendo sempre per il bene della collettività in particolare nel mondo scuola”. Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, già gli ha conferito il prestigioso attestato “Tessera preziosa del Mosaico Palermo”, il tutto con ben tre Cittadinanze Onorarie. Il resto si commenta da solo».

 

Giuseppe Longo

Il sottosegretario Rossi a Palermo

​​Giovedì 12 gennaio, il Sottosegretario di Stato alla Difesa Onorevole Domenico Rossi, ha partecipato, a un incontro organizzato dal parlamento della legalità internazionale, presieduto dal professore Nicolò Mannino, per ricordare l'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo.


All'incontro, che si è svolto presso l'aula consiliare del comune di Palermo, tra i vari ospiti ha visto presenti il Sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Senatrice Simona Vicari, a testimoniare la vicinanza delle Istituzioni, il vice sindaco di Palermo, Emilio Arcuri, il Generale di Divisione Alessandro Veltri, Comandante Militare Esercito Sicilia e il Generale di Brigata Riccardo Galletta, Comandante di Legione CC Sicilia, oltre a una folta rappresentanza delle principali scuole, di ogni ordine e grado, della provincia.​


Un momento di riflessione per ricordare le vittime di tutte le mafie e rivolgere un pensiero di solidarietà a tutte le famiglie che hanno conosciuto la tragedia della perdita di un congiunto per mano della violenza. "Il comportamento mafioso è subdolo, tenete gli occhi sempre aperti" - ha detto il Sottosegretario Rossi nel suo intervento, rivolgendosi ai ragazzi seduti in aula - 'Non c'è limite ai vostri sogni, molte volte per perseguirli sembra più facile imboccare una scorciatoia, ma la vita premia sempre l'onestà e il merito, non dimenticate mai la vostra identità. Guardate al Tricolore, ai valori, ai principi degli uomini e donne che indossano l'uniforme, come modello di riferimento'.​

​​Giovedì 12 gennaio, il Sottosegretario di Stato alla Difesa Onorevole Domenico Rossi, ha partecipato, a un incontro organizzato dal parlamento della legalità internazionale, presieduto dal professore Nicolò Mannino, per ricordare l'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo.


All'incontro, che si è svolto presso l'aula consiliare del comune di Palermo, tra i vari ospiti ha visto presenti il Sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Senatrice Simona Vicari, a testimoniare la vicinanza delle Istituzioni, il vice sindaco di Palermo, Emilio Arcuri, il Generale di Divisione Alessandro Veltri, Comandante Militare Esercito Sicilia e il Generale di Brigata Riccardo Galletta, Comandante di Legione CC Sicilia, oltre a una folta rappresentanza delle principali scuole, di ogni ordine e grado, della provincia.​


Un momento di riflessione per ricordare le vittime di tutte le mafie e rivolgere un pensiero di solidarietà a tutte le famiglie che hanno conosciuto la tragedia della perdita di un congiunto per mano della violenza. "Il comportamento mafioso è subdolo, tenete gli occhi sempre aperti" - ha detto il Sottosegretario Rossi nel suo intervento, rivolgendosi ai ragazzi seduti in aula - 'Non c'è limite ai vostri sogni, molte volte per perseguirli sembra più facile imboccare una scorciatoia, ma la vita premia sempre l'onestà e il merito, non dimenticate mai la vostra identità. Guardate al Tricolore, ai valori, ai principi degli uomini e donne che indossano l'uniforme, come modello di riferimento'.​

L'onorevole Rossi, il generale Veltri e il professor Mannino

Il Generale Riccardo Galletta e Nicolò Mannino sul sentiero della legalità

Riccardo Galletta, Nicola Mannino e Domenico Rossi 

Verona 14 Gennaio 2017 - “Riceviamo e pubblichiamo questo articolo a firma di Anna Lisa Tiberio, coordinatrice culturale del Parlamento della Legalità Internazionale per la Regione Veneto. Chi scrive - Tiberio - ben conosce il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri della Regione Sicilia Riccardo Galletta e Nicolò Mannino presidente del Parlamento della Legalità Internazionale. In vista dell’incontro culturale fissato a Verona e Rovigo  dove Nicolò Mannino sarà la personalità tanta attesa, ecco una riflessione vera, sincera e ricca di professionalità che sa di verità”.  «Tutte le scuole italiane che ogni giorno lavorano in stretta sinergia con le Istituzioni per promuovere la cittadinanza responsabile si uniscono al Parlamento della Legalità Internazionale presieduta da Nicolò Mannino per rievocare una pagina di Storia che non avremmo mai voluto scrivere per il grande dolore che la perdita di un figlio, vittima di violenza, ha arrecato a una famiglia, a tante famiglie. E sono qui per farmi portavoce di tutti quei Dirigenti, docenti e studenti delle scuole per ringraziarvi per aver dato voce a un grande dolore perché possa tramutarsi in un messaggio di Vita e speranza convinta che solo attraverso la memoria si possano conoscere i valori fondamentali dell’esistere. Solo non dimenticando i loro volti, i loro sorrisi, la loro voglia di vivere, i loro sogni potremmo farli rivivere dentro di noi e trasformali in azioni quotidiane tese al rispetto, alla solidarietà, all’amicizia e all’amore. Sono angeli che rendono la nostra vita ricca di luce, i nostri silenzi ricchi di parole, che ci aiutano ad affrontare situazioni difficili con coraggio. Ricordare pagine della nostra storia anche se fa male al cuore, per estrapolare da esse i valori fondanti della nostra Democrazia che deve essere cullata e protetta sulle ali della nostra intelligenza e con conoscenze, abilità e competenze che devono rendere il nostro Stato sempre un punto di riferimento importante per chi ha la volontà di costruire un mondo migliore. Ricordare per capire chi siamo ma da dove proveniamo.

Doveroso ricordare tutti quegli uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per ideali di pace e di rispetto della Vita. Se oggi l’Italia è una città di cultura, di progresso umano sociale ed economico è grazie alla sua Storia che non deve essere mai dimenticata… è grazie a quei tanti volti che hanno un nome che deve entrare nei libri di storia perché il loro passaggio su questa terra ha un senso, sì ha un valore così profondo che non può essere dimenticato... oggi pensiamo a loro perché sarebbero stati uomini e donne che studiano, lavorano, fanno ricerca... perché a loro è stata tolta questa opportunità? Perché certi individui non sanno amare, non sanno che cosa sia il dono della Vita: unica ed irripetibile nel tempo e nella storia.

 

Vorrei dire ai giovani di soffermarsi a guardare fotografie, i monumenti e cippi marmorei che ricordano attimi, persone e di fermare il tempo e la nostra anima anche solo per un attimo in un mondo dove tutto va di fretta… e c’è poco spazio per riflettere e pensare. Oggi l’universo giovanile rappresenta il futuro della società; fondamentale è però il sostegno del mondo adulto. Le pagine di cronaca sono spesso costellate di notizie che hanno come protagonisti giovani e giovanissimi, alcune volte vittime, altre aguzzini, altre ancora piccoli eroi. È uno scenario complesso, in cui però il mondo adulto, non solo quello dei genitori, ma anche quello degli insegnanti e degli educatori, che trascorrono molte ore a stretto contatto con i ragazzi, deve entrare a far parte in maniera sempre più attenta. Vorrei che tutti potessero incontrare pienamente la Vita con tutte le sue sfumature, luci, ombre e colori... Di ogni essere umano i giovani dovrebbero sempre cogliere l’unicità e avere grande rispetto di tutti e delle diverse idee. Ogni persona che ho incontrato mi ha insegnato qualcosa e ha contribuito a rendere la mia Vita sempre migliore da un punto di vista relazionale e per questo li ringrazio… In questo cammino non mi sono mai sentita sola. Ho incontrato interlocutori speciali nelle Istituzioni, tra gli studenti e le loro famiglie... persone che difficilmente dimenticherò. Oggi tra le persone e le Autorità che hanno partecipato a questa commemorazione c’erano il Sottosegretario del Ministero della Difesa Domenico Rossi e il Presidente Nicolò Mannino che hanno consegnato il Progetto Formativo Uno di noi - curato da Salvatore Sardisco, per ricordare il capitano Emanuele Basile - e la lettera di Papa Giovanni Paolo II al Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Riccardo Galletta che ricordo molti anni fa Tenente mentre portava la Bandiera della nostra Italia in occasione di un giuramento dei giovani allievi presso la Caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa e poi Capitano presso la prestigiosa Accademia Militare di Modena e successivamente a Gaeta, Bruxelles, Roma... fino ad arrivare a Palermo.

Palermo una città che non è sola a leggere un passato pieno di dolore ma che vuole costruire un futuro migliore grazie a quella rete sinergica e costruttiva fatta di persone che credono nella giustizia e nella legalità. Continuiamo a rievocare, per non dimenticare e come dice Quaglia, continuiamo a studiare perché attraverso la cultura potremmo diventare uomini e donne che scrivono pagine di storia e di Vita in un’Italia che corre, ma non scappa dai problemi della quotidianità. Io sono italiana e ho il dovere di conoscere la mia storia. Mi inchino a Lei con sommo rispetto perché nella mia storia c’è anche il sorriso di Giuseppe e di tutti quei bimbi con i quali avrei voluto costruire la nostra Italia... Vi porterò sempre nel cuore e nelle mie azioni... ve lo prometto. E tutto grazie al MIUR, al Sottosegretario del Ministero della Difesa Domenico Rossi, sempre molto vicino alla Società civile e ai giovani e ai progetti di Cittadinanza e Costituzione, e al Parlamento della Legalità Internazionale che continua il suo viaggio perché tutti noi dobbiamo sempre guardare con coraggio, orgoglio e fierezza il nostro Tricolore».
Articolo di Anna Lisa Tiberio

Ricordando Giuseppe Di Matteo

Palermo, 11 Gennaio 2017

Celebrata oggi la messa in ricordo di Giuseppe di Matteo e di tutti i bambini vittime della violenza presso l'auditorium dedicato al piccolo Giuseppe nel Centro Culturale "Padre Nostro".

Hanno fortemente voluto l'evento Nicolò Mannino e Salvo Unico del Parlamento della Legalità Internazionale insieme all'Associazione Culturale "Padre Nostro" del Beato Pino Puglisi.
Presente il fratello del beato, Francesco Puglisi.

Una bambina emozionata consola mamma Franca Castellese, ma poi si ritrova essa stessa, colta da emozione, ad essere consolata dalla mamma del piccolo Giuseppe Di Matteo al quale aveva portato una lettera.

Dobbiamo fare paura a "cosa loro"! Il Parlamento della Legalità Internazionale ricorda Giuseppe Di Matteo

Palermo – Si è svolta questa mattina, presso Brancaccio nell’auditorium del Centro Culturale “Padre Nostro”, la manifestazione liturgica per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo, prima rapito e poi sciolto nell’acido l’11 gennaio 1996.

A partecipare in prima linea a questa “giornata del ricordo” troviamo l’instancabile Nicolò Mannino, ormai noto come “prof. anti-mafia” e presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, insieme a Franca Castellese, mamma del piccolo Giuseppe di Matteo e Francesco Puglisi, fratello del beato Padre Puglisi.

Prima della funzione sacra Nicolò Mannino e Franca Castellese hanno sostato per un momento, raccolti in silenzio e preghiera sul luogo nel quale fu ammazzato Don Pino Puglisi.

Nel Maggio del 1994, Nicolò Mannino fu uno dei primi ad apporre una targa sul portone di casa di Don Pino Puglisi, lì dove fu ucciso. “La mafia è forte, ma Dio è onnipotente”, questo recita il testo della targa donata dal presidente del Parlamento della Legalità Internazionale .

La Santa Messa è stata dedicata a tutti i bambini vittime della violenza ed è stata celebrata da padre Mario Golesano, che ha preso il posto di padre Puglisi subito dopo la sua uccisione.

Alla messa hanno partecipato con sentimenti semplici e veri, i bambini di scuola elementare e della scuola media del Centro Culturale “Padre Nostro” e della scuola “Orestano”.

Non a caso la Messa è stata detta in questo quartiere, a Brancaccio. Un quartiere di Palermo ancora oggi vittima della criminalità. Un quartiere che il 15 Settembre del 1993 vide l’assassinio di Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi, da parte di Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale. Fu proprio lui che il 29 gennaio 1993 inaugurò proprio a Brancaccio il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione.

La sera del suo omicidio Don Pino Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno di colore bianco e, sceso dall’automobile, si era avvicinato al portone della sua abitazione. Qualcuno lo chiamò, lui si voltò mentre qualcun altro gli scivolò alle spalle e lo freddò con un colpo di pistola. Tutto ciò avvenne in pochi minuti intorno alle 22,45 davanti al portone di casa in Piazzale Anita Garibaldi, traversa di Viale dei Picciotti nella zona est di Palermo.

Una vera e propria esecuzione mafiosa quella di Cosa nostra. Un grande gesto d’amore quello di padre Pino Puglisi, martire per la verità.

Quando dopo l’arresto nel ’97 il latitante Salvatore Grigoli, accusato – tra i tanti – anche dell’omicidio di don Pino Puglisi, cominciò a collaborare con la giustizia confessò che la sera del 15 Settembre ’93 era insieme a un altro killer, Gaspare Spatuzza. Ma fu Griglioli ad esplodere il colpo alla nuca. Lui stesso raccontò le ultime parole di Don Pino prima di essere ucciso: un sorriso e poi un criptico “me lo aspettavo”.

merge_from_ofoctUn “me lo aspettavo” di un presbitero, di un uomo di Dio, di un martire. Un “me lo aspettavo” che per forza di cose stride con un “non fatemi del male” dell’allora appena quindicenne Giuseppe Di Matteo, fortemente dimagrito e indebolito per la prolungata e dura prigionia, dopo 25 mesi di prigionia. In 779 giorni di prigionia il piccolo venne spostato in continuazione di “prigione” in “prigione”, fino al giorno in cui Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato, ne decretò l’infame condanna a morte, eseguita nel più tragico e agghiacciante dei modi.

Prima strangolato con una corda, poi, cadavere, sciolto nell’acido.

Tragica e dolorosissima la sorte toccata alla famiglia Di Matteo. Un evento che ha insanguinato per sempre la felicità di una madre e un padre, che hanno la “colpa”, imperdonabile per la mafia, di aver detto la verità. La “colpa” di essersi opposti chi ogni giorno ha lavorato per fare di una terra bellissima come la Sicilia, un campo di battaglia pieno del sangue di tanti martiri, uomini, donne e bambini, vittime innocenti della violenza, del silenzio, dell’avidità di piccoli uomini.

Durante la manifestazione, al termine della messa, Franca Castellese, presa dalla commozione non è riuscita a dar voce alle sue emozioni, alle quali però ha dato voce il prof anti-mafia Nicolò Mannino.

“Tutti noi siamo chiamati ad adottare nel nostro cuore il piccolo Giuseppe Di Matteo” ha detto Nicolò Mannino nel suo intervento dopo la messa al fianco di Franca Castellese e Francesco Puglisi, “Dobbiamo fare paura a ‘cosa loro’ (perchè non possiamo continuare a chiamarla ‘cosa nostra’). Non è nostra! Non è nostra questa violenza. Noi non la vogliamo. Da anni il Parlamento della Legalità Internzazionale combatte contro questa mentalità. Un cammino culturale, il nostro, a cui tutta l’Italia – e non solo, noi siamo anche “Internazionale” – è chiamata ad  aderire. Per ricordare tutte le vittime della mafia e per costruire insieme un futuro diverso, di pace. Un nuovo tempo, senza la violenza, senza la piaga dell’omertà. Un tempo dove l’amore sia il collante tra la tragedia e la speranza di un futuro a colori”.

Non a caso sulla tomba di Padre Puglisi, nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo, sono scolpite le parole del Vangelo di Giovanni: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).

E’ stata questa la “giornata del ricordo” che ha preso vita oggi a Palermo, e che è fruttifera di progetti per il futuro. Uno fra tutti, la volontà della mamma di Giuseppe Di Matteo, Franca Castellese, di visitare l’ambasciata della Misericordia e del Perdono di Massafra in provincia di Taranto.

Una volontà che viene accolta da Massafra e dai coordinatori regionali della Puglia, Alessio Surano e Antonio Cerbino, con entusiasmo e gratitudine. Una occasione per ascoltare il dolore di una madre e di dare voce al grido di verità e giustizia del piccolo Giuseppe Di Matteo.

 

Pietro Dragone

ALLA SALA CONSILIARE DI PALERMO PER RICORDARE I BAMBINI VITTIME DELLA VIOLENZA. GIOVEDì 12 GENNAIO 2017 ore 10.00

"Insieme per una cultura della Vita, nell'Avvento della Rinascita ": è questo il tema sul quale si rifletterà Giovedi 12 Gennaio a partire dalle ore 10 alla Sala Consiliare del Comune di Palermo per ricordare tutti i bambini vittime della violenza e in modo particolare il piccolo Giuseppe Di Matteo. L'appuntamento coordinato da Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, fondatori del Parlamento della Legalità Internazionale vedrà la partecipazione della senatrice Simona Vicari, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture, Trasporti e Navigazioni e il Generale Domenico Rossi, Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa entrambi sostenitori e collaboratori in casa Parlamento della Legalità Internazionale... A questo appuntamento culturale parteciperanno diversi studenti e dirigenti scolastici del capoluogo e dei paesi della provincia di palermo che da tempo aderiscono al cammino culturale del Parlamento della Legalità Internazionale

                          Prof. Nicolò Mannino

                                 Presidente
             "Parlamento della Legalità Internazionale"

Il Parlamento della Legalità Internazionale ricorda Giuseppe Di Matteo e Yara Gambirasio e tutti i bambini vittime della violenza.

Palermo 10 Gennaio 2017 - Ricorre l’Anniversario dell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, prima sequestrato poi ucciso e sciolto nell’acido dai carnefici di “cosa loro”. Da subito, il prof. anti-mafia Nicolò Mannino e il Centro Culturale "Padre Nostro" (voluto dal Don Pino Puglisi) si sono voluti incontrare, per ricordare insieme, uniti nella preghiera, tutti i bambini le cui voci non hanno potuto essere ascoltate. Insieme a lui verrà ricordata anche la piccola Yara Gambirasio oltre a tutti i bambini vittime innocenti della violenza, delle guerre, della mafia, della camorra e degli adulti che molto spesso guardano con distanza i bambini, dall'alto al basso, non considerandoli quasi persone così come lo siamo tutti.

La voce del piccolo Giuseppe Di Matteo sarà ricordata mercoledì 11 con una Santa Messa intorno alla quale  il Centro Culturale “Padre Nostro” e il Parlamento della Legalità Internazionale e Multietnico si stringeranno attorno a mamma Franca. “E’ il desiderio di mamma Franca – dice Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità Internazionale – la quale ha espresso solo questo desiderio, ricordare e pregare per Giuseppe che oggi è un angelo in paradiso”.

Franca Castellese e Nicolò Mannino prima di raggiungere il luogo dove sarà celebrata la Santa Messa si recheranno in Piazza Anita Garibaldi dove è stato ucciso il Beato Pino Puglisi per posare un fiore sul luogo dell’agguato.

Insieme al piccolo Giuseppe, sarà ricordata anche la tredicenne di Brembate di Sopra (BG), scomparsa la sera del 26 Novembre 2010 dopo aver lasciato da sola il Centro Sportivo dove si allena in ginnastica ritmica e ritrovata priva di vita il 26 Febbraio 2011. Un omicidio, il suo, che ci fa riflettere sul limite entro il quale può spingersi un uomo per fare del male ad una povera creatura innocente.

Giovedì dodici Gennaio, invece, alle ore dieci la manifestazione si sposta alla Sala Consiliare del Comune di Palermo dove studenti di diverse scuole del capoluogo siciliano e anche da Cerda (vicino Cefalù) e Bagheria, che da tempo hanno aderito al Parlamento della Legalità Internazionale presenteranno il loro “Parlamento della Legalità Studentesco” e nel nome di Giuseppe Di Matteo insedieranno l’Ambasciata del dialogo, quella della fratellanza, quella della pace e infine l’Ambasciata della musica.

“Insieme per una Cultura della Vita… nell’Avvento della Rinascita”: è questo il tema culturale sul quale rifletteremo - dice il prof. Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità Internazionale - rimarremo in silenzio ma con un urlo di Verità e Giustizia per non dimenticare il sacrificio del piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito – sequestrato, strozzato e sciolto nell’acido.

Insieme a chiunque vorrà partecipare, il Parlamento della Legalità Internazionale vuol dare voce alla sua “voce di bambino” che implorava i suoi carnefici “Non mi fate del male”. Loro l’hanno sciolto nell’acido e oggi qualcuno prova a sciogliere nel baratro della demagogia le speranze, i sogni e le aspettative di chi a scuola partecipa a mille iniziative sul tema della legalità e poi si trova a dover battersi per un pezzo di pane. Nicolò Mannino con gli studenti, con il mondo scuola non solo, il 12 gennaio sarà alla Sala Consiliare del Comune di Palermo (ore 10.00) per dire a Giuseppe e a tutte le vittime della violenza “Non siete morti invano, ci avete solo detto che c’è ancora speranza e futuro, che i sogni non hanno prezzo e la legalità non si inchina a nessun compromesso”.

A questa iniziativa hanno confermato la loro presenza (proprio perché sono collaboratori e sostenitori del Parlamento della Legalità Internazionale) la Senatrice Simona Vicari, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti, il Generale Domenico Rossi, Sottosegretario di Stato del Ministero della Difesa. Mondo Istituzionale e realtà scolastica si ritrovano ancora una volta insieme per non abbassare la guardia e credere che la parola chiave che sa di sviluppo e crescita di un Paese è "Giustizia, Legalità e Cittadinanza attiva".

“Un grazie di cuore desideriamo indirizzarlo – dice Salvatore Sardisco, vice presidente del Parlamento della Legalità Internazionale – al Sindaco Leoluca Orlando e al Presidente del Consiglio Comunale di Palermo Salvatore Orlando per aver accolto il nostro invito a venire qui, a Palazzo delle Aquile per proporre un messaggio di speranza e di bellezza che ha le sue origini nel mondo scuola”.

“Solo così – sottolinea Nicolò Mannino – possiamo sperare in una rivoluzione pacifica e costruttiva permettendo al fresco profumo di libertà di prendere il sopravvento al puzzo del compromesso e della violenza. Ormai i nostri studenti lo sanno che mafia vuol dire morte e schiavitù e noi a questo gioco non ci stiamo. Al piccolo Giuseppe e alla piccola Yara e a tutti i bambini vittime della violenza va il nostro abbraccio, il nostro ricordo e la nostra preghiera”.

 

Pietro Dragone

Ricordando la voce di Giuseppe e le speranze dei piccoli vittime della violenza

Palermo 8 Gennaio 2017 - Ricordando la voce di Giuseppe e le speranze dei piccoli vittime della violenza. «Il nuovo anno si apre con un segno forte che grida “speranza e giustizia” dinnanzi al cospetto di Dio: l’Anniversario dell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, prima sequestrato poi ucciso e sciolto nell’acido dai carnefici di “cosa loro”, e in lui ricordare tutti i bambini vittime della violenza a vario titolo, dalle guerre, alla mafia, alla camorra e di tutto ciò che sa di odio e di vendetta. Il Centro Culturale “Padre Nostro” (voluto dal Don Pino Puglisi) e il Parlamento della Legalità Internazionale e Multietnico hanno stretto insieme le loro braccia e hanno dato voce a chi voce non ne ha più. Mercoledì 11 Gennaio, proprio il giorno in cui molti anni fa veniva sciolto nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo, ci si ritroverà tutti intorno a un altare per celebrare la Santa Messa. “E’ il desiderio di mamma Franca - dice Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità Internazionale - la quale ha espresso solo questo desiderio, ricordare e pregare per Giuseppe che oggi è un angelo in paradiso”. Maurizio Artale e tutto lo staff del Centro “Padre Nostro”, realtà voluta fortemente da Don Pino Puglisi (anche lui ucciso dalla mafia il giorno del suo 56esimo compleanno) ha pensato bene di invitare quanti da anni fanno un percorso culturale per dire “NO” a ogni forma di silenzio e omertà. Franca Castellese e Nicolò Mannino prima di raggiungere il luogo dove sarà celebrata la Santa Messa si recheranno in Piazza Anita Garibaldi dove è stato ucciso il Beato Pino Puglisi per posare un fiore sul luogo dell’agguato. Giovedì dodici gennaio alle ore dieci la manifestazione si sposta alla Sala Consiliare del Comune di Palermo dove studenti di diverse scuole del capoluogo siciliano e anche da Cerda (vicino Cefalù) e Bagheria, che da tempo hanno aderito al Parlamento della Legalità Internazionale presenteranno il loro “Parlamento della Legalità Studentesco” e nel nome di Giuseppe Di Matteo insedieranno l’Ambasciata del dialogo, quella della fratellanza, quella della pace e infine l’Ambasciata della musica. “Un grazie di cuore desideriamo indirizzarlo - dice Salvatore Sardisco, vice presidente del Parlamento della Legalità Internazionale - al Sindaco Leoluca Orlando e al Presidente del Consiglio Comunale di Palermo Salvatore Orlando per aver accolto il nostro invito a venire qui, a Palazzo delle Aquile per proporre un messaggio di speranza e di bellezza che ha le sue origini nel mondo scuola”. A questa iniziativa hanno confermato la loro presenza (proprio perché sono collaboratori e sostenitori del Parlamento della Legalità Internazionale) la Senatrice Simona Vicari, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti, il Generale Domenico Rossi, Sottosegretario di Stato del Ministero della Difesa. Mondo Istituzionale e realtà scolastica si ritrovano ancora una volta insieme per non abbassare la guardia e credere che la parola chiave che sa di sviluppo e crescita di un Paese è “Giustizia, Legalità e Cittadinanza attiva “. “Solo così - sottolinea Nicolò Mannino - possiamo sperare in una rivoluzione pacifica e costruttiva permettendo al fresco profumo di libertà di prendere il sopravvento al puzzo del compromesso e della violenza. Ormai i nostri studenti lo sanno che mafia vuol dire morte e schiavitù e noi a questo gioco non ci stiamo”. A Giuseppe e a tutti i bambini vittime della violenza va il nostro abbraccio, il nostro ricordo e la nostra preghiera».

Giuseppe Longo

Messaggio per la Città di Massafra

Carissimi amici/che della splendida città di Massafra: GRAZIE.

Il primo abbraccio va a tutto il direttivo del Parlamento della Legalità Internazionale che ha coordinato e ben organizzato l'insediamento dell'Ambasciata della Misericordia e del Perdono nella realtà ecclesiale del Sacro Cuore.

Una grande emozione, una di quelle col nodo in gola quando Don Michele Bianco (che ringrazio di cuore) mi ha chiesto di rivolgere un saluto all'assemblea riunita in chiesa il pomeriggio del 4 gennaio. Dinnanzi a un fiume in piena di presenze ho solo detto quello che il cuore ha dettato, forte che le mie parole arrivavano dopo che la maggior parte aveva ricevuto Gesù Eucaristia. Lo ricordo e lo ripeto "Amarsi è il comandamento di chi  crede nella forza travolgente della Vita che è dono, bellezza. Siamo chiamati alla Speranza e ad essere Ambasciatori di Perdono e Misericordia.

Vorrei ringraziare tutti, da Don Michele a tutti voi che avete permesso che iniziassimo questa avventura culturale ricca di entusiasmo e di tante cose vere. Permettetemi un grazie di cuore al grande amico Antonio Cerbino per aver realizzato un sogno che nutrivo da anni e cioè quello di andare a pregare sulla tomba di Don Tonino Bello. Momento ricco di silenzio e di raccoglimento.  Che emozione, che gioia...

Carissimi grazie per l'affetto e l'ascolto per essere pronti ad agire a favore di una cultura di fraternità e di solidarietà, di pace e di legalità. Il vostro sguardo sia rivolto sempre in alto e le braccia aperte verso i poveri più poveri. Seminate ottimismo e entusiasmate la gente con cose semplici che sanno di autenticità. Rimanete UNITI nel volervi bene e nell'essere concordi  nell'organizzare eventi costruttivi e sempre votati al bene della collettività. Guardate con tenerezza i bambini e gli studenti: sono loro che rivoluzioneranno il cuore dei grandi, di quelli ormai rassegnati e privi di slanci di fede. Alimentate la preghiera e create sempre occasioni per stare insieme in semplicità di cuore.

A tutti un abbraccio e continuiamo a credere in un mondo più vero e più bello. Non molliamo mai... è in gioco la vita e il presente di molti che attendono gente che non si arrenda e crede che "nessuna notte sarà così lunga da impedire al giorno di ritornare".

A tutti voi il mio fraterno abbraccio

...e pregate per me.

Vostro,
Nicolò

 

 

Sala Consiliare del Comune di Palermo: per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo

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Palermo 25 Dicembre 2016 - Sala Consiliare del Comune di Palermo: per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo.

“Insieme per una Cultura della Vita... nell’Avvento della Rinascita”: è questo il tema culturale sul quale rifletteremo il prossimo 12 gennaio a partire dalle ore 10.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Palermo, data che ci vedrà in silenzio ma con un urlo di Verità e Giustizia per non dimenticare il sacrificio del piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito - sequestrato, strozzato e sciolto nell’acido. Era l’11 gennaio di tanti anni fa... noi lo ricorderemo il 12 gennaio nel cuore di Palermo, con studenti, dirigenti scolastici, uomini e donne della società civile che non vogliono dimenticare il sangue innocente che ha macchiato il futuro di tanti bambini e giovani spesso soli e demotivati dagli esempi di corruzione e di indifferenza che arrivano dai “grandi”. Il 12 gennaio sarà una manifestazione per ricordare Giuseppe e dare voce alla sua voce di “bambino” che implorava i suoi carnefici “Non mi fate del male”. Loro l’hanno sciolto nell’acido e oggi qualcuno prova a sciogliere nel baratro della demagogia le speranze, i sogni e le aspettative di chi a scuola partecipa a mille iniziative sul tema della legalità e poi si trova a dover battersi per un pezzo di pane. Noi con gli studenti, con il mondo scuola non solo, il 12 gennaio saremo alla Sala Consiliare del Comune di Palermo (ore 10.00) per dire a Giuseppe e a tutte le vittime della violenza “Non siete morti invano, ci avete solo detto che c’è ancora speranza e futuro, che i sogni non hanno prezzo e la legalità non si inchina a nessun compromesso”. Noi ci saremo e saremo pure tanti. SE VUOI partecipa con noi, sentiti parte viva di questo appuntamento e porta con te un messaggio di speranza e di bellezza da condividere con chi attende un anno migliore, un mondo più vero. Un fraterno saluto.

Prof. Nicolò Mannino Presidente Parlamento della Legalità Internazionale

Mannino in prima fila per la lotta alla mafia in Puglia. "Ascoltino gli umili e si rallegrino".

Massafra, 5 gennaio 2017 - Un grande successo ha riscontrato ieri da parte della popolazione massafrese l'evento inaugurale dell'associazione anti-mafia "Parlamento della Legalità Internazionale" fondata dal professor Nicolò Mannino, siciliano. L'evento ha preso il via alle 18.00 con la funzione eucaristica serale presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Massafra (Ta).

Il merito dell'inaspettato successo va soprattutto al discorso di presentazione che Don Michele Bianco, parroco della chiesa, ha concesso di tenere a Mannino poco prima della conclusione della Santa Messa, che ha emozionato ed incuriosito i presenti.
I fedeli, che gremivano in massa la chiesa per la funzione serale in suffragio di un giovane massafrese prematuramente scomparso, sono stati rapiti dalle parole di amore e speranza quasi urlate all'ambone dal prof. anti-mafia. Parole che con la loro cruda verità hanno riempito l'aula San Paolo nella quale la manifestazione si è poi trasferita per lo scoprimento della targa commemorativa.
"Il cristiano è un'uomo gioioso! Un uomo cambiato! Un uomo che può essere tradito. Tradito dagli amici, dai parenti, da estranei, da persone a cui vuole bene. Un uomo che può essere ammazzato. Un uomo, che come Don Pino Puglisi, con una pistola alla tempia dice come un agnello mansueto condotto al macello: Me l'aspettavo...
Un uomo che però è risorto con Cristo nella Pasqua della Vita Eterna! E che non ha paura di dire e testimoniare la perità! anche a costo della propria vita."
Questo il messagio di Nicolò Mannino, ieri,  all'inaugurazione dell'Ambasciata della Misericordia e del Perdono, che poi è proseguito in una lunga ed emozionante testimonianza.
Presente all'evento anche Martino Tamburrano, presidente della Provincia di Taranto e il luogotenente Antonio Petrocca Comandante di stazione dei Carabinieri di Massafra.
"Non fatevi trarre in inganno dalla parola "parlamento". Se qualcuno pensa che il Parlamento della Legalità Internazionale sia un movimento politico si sbaglia. E ci dispiacerebbe che qualcuno potesse fare un errore così grave. Questo, a cui noi stiamo dando vita per la prima volta qui in Puglia, è un movimento culturale, un movimento "di pensiero", e di pensiero positivo inteso come un umile servizio verso gli ultimi. Come diceva anche Don Tonino Bello "Audiant et laetentur", ossia "Ascoltino gli umili e si rallegrino". Questo è il fulcro del cammino culturale del Parlamento della Legalità. Mettere in pratica la parabola dei talenti, sapersi mettere in gioco con umiltà a servizio della collettività per regalare a tutti una società più onesta e giusta, una società dove non si abbia paura di mettere in pratica i valori del Vangelo e della Costituzione Italiana! Una società che non abbia paura di dire il suo NO alle mafie e alla corruzione."

In seguito il presidente del Parlamento della Legalità ha ringraziato pubblicamente tutti coloro che da subito hanno voluto a Massafra la prima Ambasciata citando pubblicamente Alessio Surano, Pietro Dragone e Antonio Cerbino. Ma anche chi in questi ultimi mesi ha partecipato e contribuito a rendere realtà questo importante traguardo: Nino Surano, Stanislao Stefano Desiati, Salvatore Giordano, Sonia Festa, Salvatore Acquaro e Valentina Pugliese. Ed infine l'ultimo grande ringraziamento di cuore fatto da tutto il Parlamento della Legalità Internazionale a Don Michele Bianco che si ha da subito offerto la propria disponibilità e senza il quale questo progetto non avrebbe potuto trovare una realizzazione fisica.

Pietro Dragone

Visita alla Tomba di Don Tonino Bello

Oggi accompagnato dal sindaco del Comune di Alessano l'avv. Francesca Torsello e dal Presidente della Fondazione Don Tonino Bello, il dott. Giancarlo Piccinni. Siamo stati a pregare sulla tomba di Don Tonino Bello. Con noi Antonio Cerbino coordinatore regionale del Parlamento della Legalita Internazionale per la regione Puglia. Emozione grande e tanta commozione.  Momento singolare la visita alla casa natale e al convento francescano dove don tonino bello si ritirava in preghiera.